Che fai nella vita? L’imprenditore

La parola ‘imprenditore’ o, in inglese, ‘entrepreneur’ viene dalla parola imprendere che vuol dire incominciare, intraprendere, ma anche apprendere. A sua volta la parola imprendere viene dal latino “prahendere” che vuol dire “prendere sopra di sé”, “farsi carico”.
L’imprenditore è quindi colui che dà inizio a qualcosa, da cui riesce ad apprendere, ma anche qualcosa di cui “farsi carico”, un compito certamente impegnativo e di esito incerto.

Negli ultimi anni la parola “Imprenditore” è diventata un termine abusato, qualcosa che sta tra lo status symbol, un complimento o, in altri casi, un’etichetta per una classe sociale (magari da combattere perchè simbolo del capitalismo e del liberismo sfrenato). Se poi la cosa viene coniugata ai giorni nostri, ormai la parola viene sostituita da “startupper” (matri mia quant’è lariu!), che è diventato sinonimo di innovativo, intelligente o coraggioso.

Guardando la tv e facendo zapping, ho sentito dire ad Alan Sugar nella serie “The Apprentice”: “you can’t call yourself an entrepreneur, it’s something that other people call you!”.
OK, l’input non è certo filosofico o di alto spessore, però non potrei essere più d’accordo.

Quindi ho pensato a quanti imprenditori veri conosco. Quante persone potrei davvero chiamare imprenditori secondo la definizione di prima. Per me stesso è difficile auto-definirmi innovativo, intelligente o coraggioso. Un po’ come darebbe un po’ fastidio auto-definirsi bellissimo o affascinante, senza apparire quanto meno egocentrici, vanitosi o megalomani.

Forse per questo uso raramente la parola “imprenditore” per qualificare il mio lavoro e ciò per cui mi pagano. Per anni mi sono auto-definito “ingegnere”, per sottolineare forse la mia formazione tecnica. Oggi, che la componente tecnica è sempre meno rilevante e tecnicamente ne so un decimo dei ventenni che lavorano da noi, non so bene come qualificarmi, quindi uso il termine “socio fondatore”… fa molto anziano.

Penso che la parola “Imprenditore” debba essere usata con estrema cautela e andrebbe applicata a persone veramente innovative, a gente coraggiosa che è riuscita davvero a creare qualcosa di grande, in modo eticamente corretto, anche cambiando la vita delle persone.
Non è un quindi un aggettivo o un “job description” o un titolo da mettere sul biglietto da visita.

Lunedì ho conosciuto (dal vivo) una dei soci di Neuron Guard, una startup che ha trovato una soluzione  semplice ed innovativa per ridurre i danni celebrali di pazienti con ictus, trauma cranico grave e arresto cardiaco. Ho pensato: seriamente, lei ed io possiamo essere considerati entrambi imprenditori? Mary Franzese salva le vite delle persone, limita danni che posso rendere la vita impossibile, io, al massimo, combino tecnologie per far vendere di più i nostri clienti.
Non è giusto usare un termine unico per qualificare tutti e due, magari, a nostra volta, mettendoci al pari di Steve Jobs o Bill Gates, che hanno cambiato radicalmente il modo di lavorare e di interagire con la tecnologia in tutto il mondo.

Insomma, intendo dire che avere un’idea di business non ci rende automaticamente imprenditori, ma solo persone che hanno avuto un’idea e che stanno provando a vedere se possono realizzarla e se questa creerà posti di lavoro e soldi.
Non ero un imprenditore quando al liceo mi vendevo i disegni… ero solo un po’ più sveglio di qualcun altro o forse mi piaceva solo disegnare.
Qualcuno ha scritto “Un vero imprenditore è colui il quale ha successo realizzando qualcosa di veramente innovativo, qualcuno che possa essere lo Steve Jobs, Richard Branson o Elon Musk dei giorni nostri”.

Quindi, pensiamo due volte prima di “allattariarci” nel descriverci come un ‘multi award winning serial entrepreneur’, almeno finché non avremo vinto davvero un paio di premi e cambiato il mondo un po’ di volte o cambiato la vita delle persone.

Nel frattempo, mi sa che inizierò davvero a vedere la serie “The Apprentice” e rileggero la vita di Steve Jobs (ps. grazie Virginia di avermelo regalato!).

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Essere imprenditore significa lavorare tanto, pensare sempre alla tua azienda, vivere con la tua creatura in testa giorno e notte. Il mio lavoro e, quindi, questo blog contengono la sintesi e la metafora di una vita vissuta alla ricerca di qualcosa capace di soddisfare la mia curiosità e il mio desiderio di mettermi alla prova senza limiti o preconcetti.