Londra

Finora ho sempre parlato di Sicilia. In realtà, vivo a Londra e vi spendo la maggior parte del mio tempo.

Il fatto è che ho imparato ad adorare la vita londinese.
All’inizio pensavo di non poter vivere con un clima che non è il mio, lontano dal mare, eppure alla fine questa città mi ha affascinato.

Di Londra mi è sempre piaciuta la possibilità di essere perfettamente anonimo, di poter sperimentare in questo luogo la vera solitudine anche se in una metro super affollata, come se potessi dissolvermi quando mi muovo per le strade.
Lo sento immediatamente appena scendo dall’aereo, quasi come una liberazione dall’identità che recupero in Italia.

Io credo sia una sensazione che accomuna sia il visitatore che chi ci vive. Londra puoi viverla durante la “rat race” mattutina, attraversarla, percorrerla a piedi, in metro, in moto, in bus o in auto, ma avrà sempre qualcosa di nuovo da mostrarti, eppure sarai perfettamente anonimo.

É come vivere in un mare sempre nuovo in cui puoi tuffarti e riemergere, ma dove puoi anche affondare e di te non resterà traccia.
Londra è caos, rumore in certi punti, ma è anche verde e silenzio appena giri l’angolo.

E’ un po’ come il tempo inglese. In poche ore puoi passare dalle nuvole alla pioggia al sole alla pioggia nuovamente. La luce quindi cambia di conseguenza e spesso è unica.
Di Londra adoro le albe e i tramonti di quelle giornate limpide in cui vedi un cielo così blu da togliere il fiato.

Vivere a Londra però mi ha trasferito anche la consapevolezza del luogo in cui vorrò tornare quando tutto sarà stato fatto. Siracusa é il mio luogo, dove é iniziato e dove dovrà concludersi.
Credo di avere gli stessi desideri di mio padre che avrebbe voluto le sue ceneri sparse nel mare di Siracusa. Purtroppo, non ho potuto accontentarlo e questo rimane (insieme ad altri pesi) uno dei rimpianti della mia vita.

La bellezza di Siracusa, del suo mare, della quiete che forse nemmeno i cittadini stessi riescono a percepire, la sua piazza, tutto mi rasserena. Mi immagino come uno degli anziani siracusani che ricordo dall’infanzia, seduti per le stradine della città vecchia a giocare a carte o a chiacchierare.

Ecco, vorrei una casa a Ortigia in cui tornare.
Un casa vecchia come me, come la casa di Londra.

Non desidero altro.

You can’t put your feet on the ground until you’ve touched the sky” (Paul Auster)

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Essere imprenditore significa lavorare tanto, pensare sempre alla tua azienda, vivere con la tua creatura in testa giorno e notte. Il mio lavoro e, quindi, questo blog contengono la sintesi e la metafora di una vita vissuta alla ricerca di qualcosa capace di soddisfare la mia curiosità e il mio desiderio di mettermi alla prova senza limiti o preconcetti.